Identificare le lesioni da stress osseo lombare negli atleti giovani: approfondimenti dagli esperti

Lettura di 5 min. Postato in Lombalgia
Scritto da Elsie Hibbert info

Valutare e trattare il mal di schiena è una pratica comune per molti fisioterapisti. Nella maggior parte dei casi, ci troviamo di fronte a lombalgie aspecifiche e trattiamo ogni persona considerando diversi fattori che possono contribuire al dolore. Tuttavia, quando si valutano atleti giovani, le regole cambiano: le lesioni da stress osseo entrano in gioco e devono essere sempre considerate. In un contesto in cui la ricerca spinge verso diagnosi prudenti, minor uso di imaging e riduzione della catastrofizzazione per migliorare i risultati, è fondamentale saper distinguere tra lombalgia aspecifica e potenziali lesioni da stress osseo nei giovani. Questo blog illustra le sfumature della valutazione del mal di schiena negli atleti giovani per aiutarvi a sviluppare il piano di gestione più efficace e favorire il loro ritorno allo sport, garantendo una lunga carriera sportiva.

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Comprendere le sfide specifiche

Sebbene circa il 90-95% della lombalgia negli adulti sia aspecifica, negli atleti giovani la situazione è diversa: circa il 73% ha una causa specifica. Questo dato impone un cambio di prospettiva durante la valutazione.

Inoltre, la colonna vertebrale dei giovani presenta caratteristiche particolari. I dischi intervertebrali sono più elastici, il che riduce il rischio di lesioni discali, ma aumenta lo stress sull’arco neurale, con conseguente maggiore rischio di lesioni ossee. La pars interarticularis, in particolare, non matura completamente fino ai 25 anni, quindi l’etichetta di “atleta giovane” può comprendere anche i giovani adulti.

L’anamnesi soggettiva è essenziale per comprendere l’infortunio. Tuttavia, i giovani spesso non hanno esperienze pregresse di dolore e potrebbero non saperlo descrivere adeguatamente. È quindi necessario un approccio più diretto con domande mirate e follow-up per conoscere meglio l’esperienza del dolore del paziente.

 

Identificare le lesioni da stress osseo

Si stima che negli sport basati sull’estensione della colonna vertebrale, circa il 40% degli adolescenti con dolore lombare da oltre due settimane mostri spondilolisi alle immagini (1). Questo è un dato importante da tenere presente. La spondilolisi rappresenta uno spettro di lesioni da stress osseo, che va dall’edema midollare fino alla spondilolistesi. Nei giovani, si verifica più frequentemente a livello di L5, per via dell’anatomia dell’angolo sacrale e delle forze di taglio anteriori. Ma come si fa a sapere se si tratta di una lesione da stress osseo o di una lombalgia aspecifica? La gestione può essere molto diversa e spesso si tratta di trovare un equilibrio tra la gestione appropriata del mal di schiena e l’evitare la catastrofizzazione.

Angela Jackson illustra alcune differenze fondamentali nella sua Masterclass. Per le lesioni da stress osseo cerca un dolore localizzato e unilaterale, che peggiora con le attività di estensione e flessione laterale e migliora con il riposo. Al contrario, il dolore aspecifico peggiora con attività in flessione o con la posizione seduta e può essere presente anche a riposo. Non esistono misure oggettive definitive per le lesioni da stress osseo: la raccolta di una buona anamnesi è quindi fondamentale.

Guarda Angela che spiega i diversi gradi di lesione da stress osseo nel video seguente, tratto dalla sua Masterclass:

Valutazione soggettiva

È importante raccogliere informazioni dettagliate: fattori scatenanti, sport praticati, carico settimanale. Segni che suggeriscono una lesione da stress includono dolore localizzato, insorgenza intermittente che peggiora col tempo, peggioramento con l’attività e sollievo con il riposo. La crescita rapida recente, la dieta e i cambiamenti ormonali che possono influenzare il turnover osseo sono ulteriori fattori da considerare.

Una volta ottenuto un buon quadro delle condizioni del paziente e del suo attuale stile di vita, è necessario concentrarsi su ciò che è cambiato nel suo carico per aiutare a guidare le decisioni di gestione. Si tratta di un’operazione comune per noi fisioterapisti, che nella maggior parte delle situazioni cerchiamo di identificare cosa è cambiato nel tempo, ma è particolarmente importante identificare la causa delle lesioni da stress osseo per poterle gestire in modo appropriato. È necessario conoscere fattori quali il numero di sport/attività, il tipo di attività, le ore settimanali, l’intensità e il livello di gioco per capire la quantità di carico a cui l’atleta è sottoposto e cosa può aver contribuito all’infortunio nel corso del tempo.

Valutazione oggettiva

Alcuni segnali durante l’esame fisico possono suggerire una lesione da stress osseo:

  • Dolore aggravato da estensione e flessione laterale
  • Spasmi del quadrato dei lombi e dei paravertebrali
  • Ridotta mobilità toracica e dell’anca
  • Dolore durante il single leg bridge
  • Ridotta mobilità e controllo del muscolo gran dorsale

Guardate il video qui sotto, tratto dalla Masterclass di Angela, in cui dimostra come valuterebbe questo aspetto:

 

Conclusioni

Identificare precocemente le lesioni da stress osseo nei giovani atleti è fondamentale per ridurre i tempi di stop. Ottimizzare la valutazione e riconoscere i segni distintivi ti aiuterà a gestire al meglio il ritorno allo sport e a favorire una carriera sportiva di lunga durata.

Guarda QUI la Masterclass di Angela Jackson per ulteriori approfondimenti su valutazione e gestione della lombalgia nei giovani atleti.

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