Affrontare il dolore inguinale negli atleti: Linee guida per il ritorno al gioco
Per i fisioterapisti che trattano frequentemente infortuni sportivi, il dolore inguinale è un problema comune e complesso che si presenta spesso negli atleti che praticano sport dove sono frequenti i gesti come il calciare. La gestione del dolore inguinale legato agli adduttori è interessante: poiché in quella zona vi sono molte strutture compensatorie, spesso gli atleti riescono a giocare più a lungo con questo tipo di dolore rispetto ad altre aree (sebbene ad un livello di prestazione ridotto). Pertanto, è probabile che come fisioterapisti — a meno che non lavoriate direttamente con una squadra sportiva — incontriate questi pazienti solo in una fase avanzata, quando il dolore inguinale legato agli adduttori diventa insostenibile e inizia a causare periodi di assenza dal campo. Per coloro che hanno dovuto prendersi una pausa a causa di questo dolore, la domanda è: quando possono tornare a giocare? È possibile farli tornare in campo prima rispetto ad altri infortuni, sapendo che ci sono altre strutture che contribuiscono all’integrità generale dell’anca e dell’area inguinale durante il gioco?
La risposta breve è che ci sono diversi fattori da considerare nelle decisioni sul Ritorno al Gioco (Return To Play – RTP). Buone notizie: in questo blog esploreremo la risposta dettagliata, che include l’ultimo consenso degli esperti sui criteri per il RTP nel caso di dolore inguinale persistente legato agli adduttori e alcuni suggerimenti della fisioterapista esperta Stacey Hardin su come implementare il processo decisionale al RTP.
Se vuoi saperne di più dagli esperti sul dolore inguinale negli atleti, guarda la Masterclass completa di Stacey Hardin QUI.
1 – Nessun imaging necessario
Prima di esaminare cosa sia necessario, è importante notare che, secondo il Consenso, nel caso di dolore inguinale persistente legato agli adduttori non è richiesto l’uso di imaging per determinare la prontezza dell’atleta al RTP. Ci sono alcune eccezioni in cui l’imaging può essere necessario, ad esempio in caso di infortunio grave che richiede un intervento chirurgico o quando altre strutture possono essere coinvolte. Ma per quanto riguarda il dolore inguinale persistente legato agli adduttori, l’imaging non è necessario per il processo decisionale del RTP.
2 – Forza
Questo potrebbe sembrare ovvio, ma ci sono alcuni aspetti della forza da considerare negli atleti. Come spiega Stacey nella sua Masterclass, è fondamentale assicurarsi che vi sia simmetria nella forza tra i due lati. Ma Stacey sottolinea che ciò non è sufficiente per la valutazione del RTP: è anche importante che l’atleta abbia una forza adeguata rispetto alla sua struttura corporea misurando il torque – guarda il video tratto dalla Masterclass di Stacey in cui mostra come calcolare le misurazioni del torque:
Inoltre, è importante valutare sia la forza isometrica che quella eccentrica degli adduttori, tenendo conto anche della riproduzione dei sintomi. Ad esempio, Stacey utilizza un test di compressione di cinque secondi per valutare il livello di dolore dell’atleta, che poi utilizza per orientare le decisioni di allenamento/gioco (0-2 = continuare le attività normalmente, 3-5 = alcune modifiche all’attività, 6-10 = modifiche significative all’attività).
3 – Test di prestazione
Questo include componenti di test di cambi di direzione pianificati e non pianificati, feedback dell’atleta e livelli di dolore. I test di agilità possono includere, ad esempio, l’Illinois Agility Test per i cambi di direzione pianificati, aggiungendo poi compiti di cambi di direzione imprevisti per simulare situazioni di gioco.
Stacey descrive anche una routine di screening che utilizza con gli atleti (calcio) che include valutazioni della gamma di movimento e test di movimento funzionale – guarda il video tratto dalla sua Masterclass in cui spiega il processo di screening:
È fondamentale tenere conto dei livelli di dolore dell’atleta e del suo feedback generale durante i test di performance. La fiducia di un atleta nel RTP è importante tanto quanto le sue prestazioni oggettive.
4- Abilità specifiche per lo sport
Questo comprende la valutazione della qualità del movimento, l’analisi delle prestazioni e, ancora, il feedback e i livelli di dolore dell’atleta. Questo aspetto è molto specifico per ogni sport. Ad esempio, nel calcio, si potrebbe analizzare la capacità dell’atleta di effettuare un cross a piena velocità, tenendo conto del livello di dolore, feedback dell’atleta, velocità, potenza e precisione.
Menzioni speciali
Ci sono alcuni fattori che Stacey menziona, i quali non sono stati inclusi nel consenso ma che possono contribuire al quadro generale nella decisione di RTP. Tra questi vi sono la dolorabilità alla palpazione, la flessibilità, il controllo intersegmentale, le misure di outcome riportate dal paziente e il carico di allenamento sostenuto dall’atleta. Ovviamente, il Consenso non è l’unico strumento da seguire, ma costituisce un utile quadro di riferimento per orientarsi nel processo decisionale. È anche importante notare che, pur essendo informato dalla ricerca, il Consenso presenta dei limiti – ci sono ancora molte aree del dolore inguinale che non dispongono di prove sufficienti, come ad esempio il dolore inguinale nelle atlete.
Per concludere
Il ritorno al gioco per atleti con dolore inguinale persistente legato agli adduttori può essere complesso; non è semplice come per le lesioni legamentose, poiché molti atleti riescono a continuare a giocare con un certo grado di dolore inguinale. Questo richiede di valutare vari fattori, come il periodo della stagione, il livello di gioco dell’atleta e vari altri fattori individuali di stile di vita. Ciò sottolinea l’importanza di farsi guidare dal feedback dell’atleta e di adottare un processo decisionale condiviso per assicurarsi che l’atleta torni al momento ottimale e al livello ottimale per la performance, poiché questo può variare per ciascuno in base alle proprie circostanze.
Se desideri imparare di più su come i fisioterapisti esperti gestiscono il dolore inguinale negli atleti, guarda la Masterclass completa di Stacey Hardin QUI.
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References
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