Perche’ postura e dolore non possono essere messe in relazione

Lettura di 8 min. Postato in Dolore
Scritto da Ben Cormack info

Se avessi 1€ per ogni volta che ho sentito parlare di postura sui social media o di postura in relazione a dolore…diciamo che sarei un ragazzo abbastanza ricco.

“POSTURA” è letteralmente stata scolpita nella mente delle persone quando si parla di dolore alla schiena, alla spalla o al collo… anche se abbiamo moltissimi studi che comparano la postura di persone senza dolore con quella di persone che ne sono afflitte, senza trovarne reali differenze. Questa informazione però viene regolarmente IGNORATA.

NON LASCIARE MAI che la scienza sia ostacolata da una buona storia, specialmente se presa da internet.

Per iniziare con un po’ di scienza, QUESTO articolo del 2016 NON ha trovato differenze significative nella lordosi lombare (curva spinale) tra persone con mal di schiena e persone senza.

Questo fatto è super importante. COME possiamo incolpare un determinato elemento come possibile fonte di dolore anche se questo elemento è presente anche in persone che dolore non ne hanno?

Vi lascio riflettere su questo fatto…

 

COSA STAI MISURANDO?

In questo blog analizzeremo come valutiamo la postura e se gli strumenti che utilizziamo sono scientificamente VALIDI perchè se non hai un buon strumento di misurazione per valutare, allora non è possibile incolpare un determinato aspetto che stai misurando per il problema presente.

UNA PRIMA EVIDENZA, spesso non presa in considerazione sul dibattito riguardante la postura, considera la misurazione della LORDOSI LOMBARE IN STAZIONE ERETTA (la curva nella colonna spesso incolpata come causa di mal di schiena). Questa valutazione viene spesso fatta negli ambulatori e nelle palestre di tutto il mondo.

L’idea è che un incremento (o alcune volte decremento) della curva lombare possa aumentare il mal di schiena e spesso questo fatto è associato anche all’idea che il tilt del bacino abbia un’influenza sulla misura della curva lombare, anche se l’entità della curva lombare non sembra essere un fattore determinante in presenza di lombalgia.

Nel 1990 questo aspetto è stato esplorato da Heino et al (VEDI QUI) constatando che l’angolo del tilt pelvico e della curva lombare non sono correlati! Dunque osservando la posizione del bacino non possiamo avere molte informazioni su cosa sta succedendo alla colonna lombare, il che è ancora più difficile da misurare. Uno studio molto simile (VEDI QUI) del 1987 ha trovato risultati simili ma queste ca…te vengono tutt’ora insegnate.

Torniamo all’articolo sulle misurazioni fatte in stazione eretta (VEDI QUI). Gli autori hanno esplorato la variabilità della postura in stazione eretta di 400 persone, 332 senza dolore e 83 con lombalgia ed hanno riscontrato che ogni volta che stiamo in piedi lo facciamo in maniera differente.

Gli autori affermano che “la postura eretta è altamente individuale e poco riproducibile”.

Mettiamola così, quale postura stai REALMENTE misurando attraverso la tua valutazione posturale? Una misurazione potrebbe mostrare un aumento della lordosi, un’altra invece no.

Ho alcune domande su come possiamo interpretare la valutazione posturale alla luce di queste informazioni:

  • Quale di queste misurazioni posturali è relazionata al problema?
  • Quante volte fai la misurazione? Fai una media?
  • Cosa usi come metro di giudizio per determinare se la curva è eccessiva o scarsa?

Gli autori sottolineano un punto importante: la mancanza di consistenza riguardo la postura eretta potrebbe portare a una “diagnosi errata e possibilmente ad un trattamento non necessario”.

Se ti focalizzi su qualcosa che non è un problema non puoi porre l’attenzione su qualcos’altro che potrebbe invece essere rilevante ma mascherato o non sempre presente (uno dei motivi per cui il dolore alla schiena è spesso persistente).

Gli adattamenti che le persone utilizzano nella vita quotidiana potrebbero essere diversi da quelli misurati in clinica o in palestra. Una misurazione in clinica o in palestra potrebbe essere descritta come una “fotografia”. QUESTO studio ha comparato questa “fotografia” con gli attegiamenti che venivano utilizzati su base quotidiana dai partecipanti allo studio.

Gli autori hanno trovato che nel mantenimento della posizione eretta c’era una lordosi lombare di 33.3° ma la curva media utilizzata nell’arco delle 24 ore era solamente di 8°, una differenza enorme!

Dunque questa “fotografia” derivante dalla valutazione posturale non ci informa realmente su quanto la curva lordotica fosse REALMENTE utilizzata e questo può portare ad una sovrastima del problema presente.

Dobbiamo anche ricordarci che queste erano misurazioni radiologiche e questo è di norma il “gold standard”. Spesso la lordosi è misurata in una maniera molto più rudimentale osservando la relazione tra i punti di repere del bacino che stanno ad indicare il tilt dello stesso e quindi i possibili cambiamenti della curvatura… e questo abbiamo già detto che non può essere messo in relazione con l’entità della curva lombare! Questo è un problema, come dimostrato anche da Preece nel 2008 (VEDI QUI) il quale riporta inoltre che la morfologia del bacino può essere VARIABILE, portando quindi a possibili misurazioni errate.

“Queste misurazioni suggeriscono che le variazioni nella morfologia del bacino possono influenzare significativamente la misurazione del tilt pelvico e delle assimetrie rotazionali dell’innominato”

Qui sotto si può vedere la distribuzione della differenza da lato a lato della relazione SIAS-SIPS (usata per valutare l’inclinazione pelvica). Possiamo vedere che essa è spostata verso destra e questo sta a significare che il tilt è prevalentemente anteriore da un punto di vista OSSEO.

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Questo potrebbe indicare che siamo poco precisi nella misurazione di qualcosa che non è molto importante. CHE PECCATO.

 

 

CI SONO DELLE BIAS?

Un’altra questione importante per quelle persone che valutano la postura è…sei PIU’ portato a vedere una “anormalità” nella postura quando sai che è presente dolore?

Questo articolo (VEDI QUI) suggerisce di sì. Qui gli autori hanno osservato la discinesia scapolare o anormale postura/movimento della scapola, la quale è spesso proposta come CAUSA di dolore alla spalla.

Gli autori hanno comparato 67 persone con dolore alla spalla con 68 persone senza sintomi ed hanno riscontrato che non c’era differenza nella postura delle spalle o nel movimento tra persone con o senza dolore.

E’ interessante notare che quando i valutatori sapevano che stavano valutando qualcuno CON DOLORE, riportavano una maggior prevalenza di probemi posturali e/o al movimento. Questo dimostra un possibile bias sul fatto di dover trovare una “anormalità” come possibile causa del dolore, anche se non c’erano MAGGIORI “anormalità” nelle persone con dolore rispetto a quelle senza.

Gli autori inoltre suggeriscono che la discinesia scapolare rappresenta una normale variabilità nell’essere umano! Se avessero valutato più volte avrebbero trovato risultati differenti ogni volta? E’ importante ricordare che non abbiamo definizioni scientifiche riguardo la “buona postura” sulle quali basarci.

 

COME SI SIEDONO LE PERSONE IN SALUTE?

Un’altra domanda è: come si comportano le persone senza mal di schiena? Devono avere una postura eccellente, giusto? Beh veramente NO.

Questo articolo (VEDI QUI) mostra come le persone asintomatiche, in questo caso 50, quando stanno sedute di norma si INCURVANO. Nel mantenere 10 minuti la posizione seduta, gli angoli spinali si flettono di 24° a livello lombare e di 12° a livello toraco-lombare rispetto alla postura eretta. Questo “ingobbirsi” però non sembra causare loro problemi.

Quindi i cambiamenti delle nostre curvature spinali sembrano non essere relazionati al dolore come possiamo vedere qui sotto.

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QUINDI SE LA POSTURA NON E’ CORRELATA AL DOLORE, A COSA SI CORRELA?

Questo articolo (VEDI QUI) mostra come i cambiamenti nell’allineamento della colonna cervicale sono correlati all’età. Questo studio ha diviso i partecipanti in quattro gruppi in base all’età. Gli autori hanno trovato che le misurazioni degli angoli del collo si correlavano all’incremento dell’età nei quattro gruppi.

Un punto chiave da ricordare qui è che tutti i 120 partecipanti non avevano dolore; i criteri di esclusione erano abbastanza rigorosi e gli autori avevano escluso 64 persone, quindi un terzo del campione originale, in quanto presentavano sintomi o avevano storia pregressa di dolore al collo.

Dunque invecchiando la nostra postura “peggiora” o forse per meglio dire cambia…MA, e questo è un grande MA, questo fatto non sembra causare PIU’ dolore.

Per riassumere, non è così semplice dire che una “cattiva” postura = dolore, anche se lo leggi da qualche parte, lo senti dire al bar o in clinica o in palestra.

 

Per saperne di più su quali sono i fattori che contribuiscono alla lombalgia e quali invece no, dai un’occhiata alla mia Masterclass su Esercizio e dolore: Esplorazione di un Rapporto Complicato.

 

PUNTI CHIAVE

  • Persone CON dolore NON hanno posture differenti a quelle di persone senza dolore
  • La postura è variabile così come il movimento
  • Questo significa che la tua valutazione potrebbe non darti le risposte che ti aspetti
  • La tua valutazione potrebbe presentare bias in quanto guidata dalla necessità di trovare un “problema” posturale
  • Le posture utilizzate durante il giorno sono probabilmente differenti da quelle che vengono poi valutate
  • Con il passare degli anni la nostra postura cambia e questo succede anche in persone SENZA dolore.

Questo articolo è stato originariamente postato sul sito di Ben Cormack. Puoi cliccare QUI per leggere altri suoi articoli.

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